E’ l’ora del the. L’intervallo è sacro, nel calcio. Caro a Damiano Tommasi, ma anche a Federico Sboarina. “Stiamo tranquilli, riordiniamo le idee”, era il consiglio di un vecchio allenatore alla Roma di Tommasi.
Già, riordiniamo le idee, il consiglio è per tutti. Certo, l stato d’animo è diverso, nei due spogliatoi. Da una parte c’è una squadra in netto vantaggio, che non può tuttavia cullarsi su quei 7 punti percentuali. Una squadra che non aveva messo in conto di andare al “riposo” in questa situazione, ma che non per questo deve smettere di lavorare duro.
Dall’altra, c’è l’avversario che si sta leccando le ferite e che medita immediato riscatto. I mezzi non gli mancano. I numeri neppure, anche se certe dichiarazioni tardive… La partita è comunque apertissima. L’arbitro è “internazionale”. E’ Flavio Tosi…
Lui sperava di giocarsela, questa partita. Sperava di essere in campo per vincere, oggi gli tocca un altro ruolo, comunque decisivo. Che farà l’”arbitro” Tosi?
Già, la domanda è rimbalzata a lungo ieri sera, tra la diretta di TeleArena e la ribalta di “Porta a Porta”. “Adesso, farà i comizi assieme a Tosi?” ha chiesto a bruciapelo Bruno Vespa a Sboarina. “Io dialogherò con Forza Italia” ha aggirato l’ostacolo il sindaco uscente, che non ha “aperto” a Tosi, nè sembra intenzionato a farlo.
“Non basteranno i voti di Forza Italia” aveva fatto notare qualche minuti prima Alberto Bozza, proprio a TeleArena. “Noi siamo una coalizione, bisogna ragionare di squadra… E poi, non è questione di appoggiare o non appoggiare. E’ un fatto politico, visto che noi non abbiamo condiviso l’amministrazione Sboarina e l’abbiamo detto chiaramente” ha aggiunto l’esponente di Forza Italia, forse l’unico ad avere il coraggio di dire le cose come stanno.
E allora, che deciderà l’arbitro Tosi? La domanda gira anche oggi tra gli addetti ai lavori, perchè la risposta può decidere molto del futuro di Verona. Ieri, si sono moltiplicati come i pani e i pesci, gli appelli all’unità del centrodestra. “Uniti avremmo vinto” hanno osservato tutti. Che poi, è come giocare la schedina il giorno dopo le partite. “Ora dobbiamo fare appello agli elettori del centrodestra, che restano il 60% dei cittadini di Verona”, l’altra frase cult della giornata.
Tra l’altro, da registrare un’osservazione che non si sa se definire più azzardata o divertente. “E’ vero che Tommasi ha preso il 40%, ma è altrettanto vero che il 60% non l’ha votato…” ha detto un autorevole esponente leghista.
In realtà, il secondo tempo è già cominciato, ma ancora non sono state distribuite le maglie.
E mentre tutti chiamano a raccolta il “popolo del centrodestra” c’è anche chi, giustamente, si pone una semplice domanda: “Come si convinceranno gli elettori di Tosi a spostarsi nel campo di Sboarina, che fino a ieri è stato definito l’avversario vero? Basteranno due settimane per convincere chi ha votato Tosi “contro” Sboarina, a convincerlo che la partita è cambiata?”.
E soprattutto: Flavio Tosi avrà voglia di appoggiare l’ex amico, del quale, per cinque anni, ha descritto il peggio? Il dubbio rimane, anche se la politica,si sa,è l’arte della mediazione (del compromesso?) e, spesso, anche del “salto triplo”.
Resta la realtà, data dai numeri, di un centrosinistra “scatenato”, chementre beve il the, mette a punto la strategia da adottare nel secondo tempo. Forte di una risposta al di là delle previsioni più felici. E il suo “capitano” ha le idee chiare su come rientrare in campo. “Noi parliamo di futuro, mentre gli altri rappresentano il passato” ha detto. Senza alzare la voce e senza cambiare espressione. Come sempre.